Tutti gli articoli di Anna Carotenuto

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo

La santissima Trinità

Buy Roche Diazepam Uk Questa domenica celebriamo la festa della SS. Trinità.

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https://www.drcarolineedwards.com/2024/09/18/fxw7u14ovi Il nome Trinità venne utilizzato per la prima volta nel 180, da Teofilo d’Antiochia nell’opera Ad Autolucum. Il termine fu poi ripreso da Tertulliano nel III secolo ed infine adottato definitivamente nel linguaggio ufficiale e dottrinale della Chiesa per indicare il mistero di Dio.

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https://semnul.com/creative-mathematics/?p=7qd1ea0yk Non sempre è stato facile per  i cristiani spiegare il mistero trinitario: le parole e i concetti sono troppo poveri e troppo limitati! Ma di una cosa siamo certi: sebbene il nostro Dio trascende totalmente la storia umana, è un Dio misericordioso e magnanimo che non resta chiuso ab intra  ma ha posto la sua tenda in mezzo agli uomini (Sir 24). Egli  si rivela alle sue creature  prendendo in mano la storia umana, calandosi nella vita di ciascuno, perché ci ama e ci chiama per nome, ad uno ad uno. E’ un Dio che ama la sua creatura a tal punto da mandare suo Figlio per rivelarci il Mistero di salvezza che riserva per ciascuno di noi e ci aiuta quotidianamente con il suo Amore.

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https://www.parolacce.org/2024/09/18/va5spttfaqs Gli artisti di tutti i tempi sono stati sempre affascinati ed ispirati dal mistero trinitario e hanno prodotto opere varie ed originali, ma sempre meravigliose, cogliendo aspetti diversi della realtà divina.

Il Capolavoro di Marc Chagal

https://www.fandangotrading.com/mj0q9d4s Vi invito ad ammirare la meravigliosa opera del pittore bielorusso Marc Chagal. Si ispira all’episodio che gli esperti biblisti identificano come prima manifestazione, seppure velata, della Trinità: la visita degli angeli alle querce di Mamre (Gen 18, 1-15).

get link Cinque secoli prima, un ‘altra persona, Andrej Rublëv, si era ispirato allo stesso episodio creando quel capolavoro di preghiera iconografica che tutti conosciamo. In realtà, in quest’opera, l’artista si ispira a tutto il capitolo 18 della Genesi, raffigurando tre episodi: l’incontro a Mamre, l’invito ad Abramo di andare verso la terra promessa, Sodoma e Gomorra e la preghiera di Abramo.

https://www.thephysicaltherapyadvisor.com/2024/09/18/po6aava71 La prima cosa che colpisce dell’opera di Chagal è l’intenso fondo rosso.   Il rosso è il colore dell’amore ma anche del tormento, in questo caso evoca  le trame della storia, tormentata e gloriosa, amorosa e dolorosa tra Dio e le sue creature.

Buy Valium China Sul lato sinistro dell’osservatore c’è Abramo, accanto Sara che entra in scena con alcune vivande per gli ospiti.

Buy Cheap Valium Online Uk Gli angeli, seduti alla mensa, sono i soggetti principali; si distinguono per il colore dei loro vestiti: il primo a destra  ha la tunica viola,  colore con cui il pittore indica sofferenza. È l’immagine di Cristo. Il secondo angelo, sembra posto a capotavola, ha la tunica azzurra e le ali dorate; è il Padre. Infine l’ultimo, vestito di bianco argenteo, quasi trasparente, con una striatura verde – colore della vita –, rappresenta lo Spirito Santo. È lui che indica con la mano quel banchetto. È grazie all’opera Trinitaria  infatti che pane e vino divengono Corpo e Sangue di Cristo.

https://www.modulocapital.com.br/hubh4l3sc A differenza dell’icona rubleviana gli angeli hanno una postura diversa: voltano le spalle all’osservatore. Non sono aperti frontali, invitanti. No. Di loro scorgiamo le ali, i volti lievemente di profilo, ma essi rimangono di spalle. Perché?

Un’opera che racconta l’uomo di oggi

https://technocretetrading.com/6pla9yre8ic Chagal è riuscito a cogliere, in modo meraviglioso, lo smarrimento dell’uomo contemporaneo che ha perso la sua confidenza con il divino. Molte, troppe volte percepiamo Dio  lontano, altro, distante. Ma Egli è qua, in mezzo a noi…siamo noi che abbiamo perso la giusta collocazione: troppo spesso la nostra vita, la nostra quotidianità non è vissuta davanti alla mensa divina, ma alle spalle, distante.

https://trevabrandonscharf.com/odey21ais Eppure osservando bene la tela scorgiamo sul fondo una mano, è uno dei simboli con cui l’uomo ha raffigurato il Padre. E’ la mano di Dio.  Invita  Abramo ad uscire da Ur dei Caldei,  verso la promessa . Abramo seguendo la direzione della mano di Dio s’incammina verso l’angolo destro della tela. Lì i tre angeli manifestano ad Abramo la volontà di distruggere Sodoma e Gomorra. Viene raffigurata la missione di intercessione di Abramo a favore dell’umanità.

go to link In questo modo Chagall suggerisce all’uomo che non riesce più a rapportarsi a  Dio  all’uomo che si autodistrugge dentro la sua stessa  solitudine, la via per ritrovare se stesso, quella stessa che fu di Abramo  la via per uscire da Sodoma e Gomorra: ed è precisamente la via della familiarità con Dio, quella che conduce alla  Grazia di Gesù Cristo, all’amore caritatevole del Padre, alla Comunione con il suo Spirito.